L’atto di mangiare o bere rappresenta un’esperienza psicologica legata all’appagamento e al desiderio, oltre che alla necessità di nutrirsi.
Spesso, infatti, il cibo viene ingurgitato e deglutito con voracità per riempire un implacabile senso di vuoto interiore prodotto da conflitti affettivi.
Allora il cibo diviene una sostanza dalla quale dipendere psicologicamente: pensiamo allo zucchero, che attiva fisiologicamente gli stessi centri cerebrali dell’eroina e della cocaina.
Quando è vissuto o percepito come valvola di sfogo, come sostanza analgesica contro le sofferenze o come rifugio in situazioni di conflitto, il cibo perde la sua valenza nutritiva per assumerne una affettiva.
Per questo motivo alcuni stati d’animo, come ANSIA, DEPRESSIONE e STRESS, possono influire sul rapporto con il cibo e causare disturbi di vario genere o un aumento di peso.
Il cibo possiede un alto potere simbolico nei confronti delle nostre emozioni perché rappresenta la relazione affettiva con nostra madre, fin dalla nascita.
Quando un neonato sperimenta la PAURA causata dal senso di fame o da uno spavento, cosa fa? Piange. E come reagisce la madre per rassicurarlo? Gli offre il seno. Questa risposta induce in noi un’automatica associazione: affetto = cibo.
Uno dei risultati che si ottengono con il Massaggio Armonico è quello di andare a regolarizzare la fame nervosa e/o affettiva, portando la persona ad un proprio equilibrio interno e quindi calmando il bisogno di cibo.
Se stai andando dall'estetista per sottoporti a trattamenti dimagranti ma non ottieni risultati, devi prima sbloccarti a livello emozionale.
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